Una nuova saga familiare ambientata in Calabria.

Carmine Abate "La felicità dell'attesa" di Benedetta Loria, classe IV A

L'importanza del ritorno al passato

I ricordi sono l'elemento chiave di questo romanzo che, impilati come tasselli sbiaditi, costruiscono passo passo la storia oltreoceano di Carmine Leto e, più in particolare, di suo figlio Jon. Una storia che ha quasi dell'impossibile e che fa sorridere quando si ripensa alla consueta teatralità e passione con la quale tutti i nonni raccontano vicende passate. In questo romanzo, però, non è nonno Jon a raccontare gli anni struggenti della sua gioventù, bensì suo figlio, che attraverso un viaggio fisico e mentale va alla ricerca dei segreti "mericani" che suo padre ha taciuto per anni e che lentamente si è lasciato scivolare di bocca, come a voler custodire, geloso, il più prezioso dei tesori.

Jon, in punto di morte, ha le labbra increspate a pronunciare un solo nome, quello di Norma, il suo angelo biondo dal neo corvino, l'amore della sua vita. Non è un caso che sull'orlo del precipizio egli trovi sollievo negli unici anni, anzi mesi, davvero felici della sua vita. E sulle note di Blue Moon e le movenze di quel primo ballo insieme, viene narrata una storia d'amore avvincente e reale nella sua poca credibilità, che cattura e fa sognare. 

Carmine si fa carico dei ricordi del padre, scava a fondo e rivive, sentendoli quasi sulla propria pelle, i momenti che hanno segnato la vita di Jon, immaginando sequenze vivide come diapositive esposte di fronte ai suoi occhi. Jon si incarna nelle parole del figlio e prende vita, urlando attraverso una bocca non sua, impossibilitato dall'immobilità del suo letto per farlo lui stesso. 

Il passato ed il presente si intrecciano, sfidandosi, ma non c'è gara per Jon che chiudendo gli occhi rivede ancora il sorriso macchiato dal neo della sua Marylin. Un mondo che non ha più controllato dopo la morte di Leonardo, un mondo sul quale ha camminato senza guardarne la destinazione, "come uno spettatore della propria vita", perché lui la vita vera l'aveva vissuta e l'aveva perduta in America, tra le braccia della sua "zita" attrice. Non ha mai smesso di amarla e in punto di morte ella si rivela l'ancora di salvataggio, il portale che gli permette, ancora una volta, di intraprendere quel viaggio oltreoceano che tante volte aveva affrontato con l'unico desiderio di lei. 

I ricordi diventano la fiamma che lo tiene vivo e persino Carmine, attraverso quella singola fotografia e le poche parole sussurrate dal padre, riesce ad innamorarsi dell'attrice, ad innamorarsi per la seconda volta di Andy e della vita frenetica dei suoi tour. 

Carmine diventa il filo conduttore che unisce il presente al passato, che si immerge in entrambi i tempi, che vive un Jon ventenne ed un Jon affaticato nell'ingoiare un cucchiaio di minestra. Diventa quello che rivive le lacrime calde scorrere lungo le guance del padre alla notizia della morte di Marylin che però no, non era la sua Norma. Per un momento Carmine è Jon, pieno di vita, di amore e dei buoni odori della Family Tavern. 

Quel piccolo pezzo di vita "mericana", quello con Norma, incastonato nella cornice di una foto in riva al mare è per Jon un'ombra che mai lo abbandonerà, un'ombra luminosa che spesso rischiarerà il suo cammino. 

I ricordi hanno una doppia faccia, come le medaglie. Alcuni aleggiano splendenti, sfocati, come nuvolette pronte a strappare un sospiro ed un sorriso malinconico. Altri, come macigni sul petto, strappano lacrime e sentimenti di rimorso, dolore e vendetta. Jon parte con il ricordo del padre e con il desiderio di onorarne il ricordo. Incontra l'amore, quello vero, e con quel ricordo vive la sua vita, con la consapevolezza che mai lo avrebbe dimenticato. Vive di ricordi, ricordi di lutti, di odori, di sapori della sua amata terra e dei ricordi fa il suo porto sicuro, la dimensione in cui rifugiarsi quando quella presente diventa troppo da sopportare. Una storia meravigliosa, vera, che intreccia due epoche e ne confronta le difficoltà, i sacrifici, le gioie. Una storia che insegna l'amore per la famiglia, per la propria terra, ché quello vive sempre, nel passato e nel presente, che insegna ad inseguire i propri sogni e a rimboccarsi le maniche e "fatigàre", che con il sudore prima o poi in cima ci si arriva. E mentre mattone dopo mattone costruiamo il nostro muro di ricordi e di scelte, non arrendersi mai, perché come direbbero Andy Varipapa e Carmine Leto "tutto si aggiusta in questo mondo, fuorché la morte".

 

Mondadori

2015, 356 pp.

19,00 Euro

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Commenti: 2
  • #1

    mary (domenica, 28 agosto 2016 14:13)

    Non mi è piaciuto, è praticamente uguale a La collina del vento, una delusione.

  • #2

    Sophie Mccleskey (domenica, 22 gennaio 2017 08:07)


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