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Letti al Borrelli è il blog letterario del Liceo Classico "Diodato Borrelli", uno spazio aperto a studenti, ex-studenti, docenti, genitori su libri e consigli di lettura.

 

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Eventi in programma

 

  • 27-31 maggio Gutenberg XV "Oltre i confini" con Mauro Bonazzi (UNIMI), Franco Blandi e Noemi Ghetti.
  • 26-27 maggio Seminario di studi Naziionale Mondinsieme
  • 21 aprile incontro con Roberto Vecchioni, presentazione del libro "Il mercante di luce".
  • 5 aprile Indossare la storia - inaugurazione museo del costume storico.
  • 25 e 26 marzo Giornate FAI di primavera.
  • 2017  - 7  febbraio i ragazzi delle classi II B e III A parteciperanno in diretta alla trasmissione televisiva, condotta da Corrado Augias, "Quante Storie" su RAI 3, incontreranno in questa occasione Luciano Canfora e Carlo Lucarelli
  • 2017 - 27  gennaio "British night"
  • 2017 - 20 gennaio "Notte Nazionale del Liceo Classico" III edizione 
  • 2016 - 20 ottobre, Incontri in Biblioteca "Al posto sbagliato: storie di bambini vittime innocenti di mafia", l'autore Bruno Palermo incontrerà i ragazzi delle classi III A e II B.
  • 2016 - 26 ottobre, "Il banchetto di nozze", l'autore Carmine Abate incontrerà i ragazzi delle classi I A e I B.
  • 2016 - 26 ottobre "Letture Ariostesche" a cura dei ragazzi delle classi IV e III B, in occasione di LIBRIAMOCI.
  • 2016 - 30 novembre Castelfiaba con i ragazzi delle classi IV A e B presenta "Saffo", letture di A. Monetti, L. Fiamingo al flauto.
  • 2017 - 13 gennaio "La notte Nazionale del Liceo Classico".

Premi a. s. 2016-2017

  • Giugno 2017 l'allieva Benedetta Persico della classe III A vince il progetto de ilQuotidianoinclasse per l'anno scolastico 2016/2017 aggiudicandosi un viaggio in California.
  • Giugno 2017 il Liceo Classico Diodato Borrelli è fra i tre vincitori del concorso per le scuole del Quotidiano la Repubblica.
  • Maggio 2017 Premio Elsa Morante.
  • Marzo 2017 l'allieva Carlotta Pugliese della classe II B vince il campionato mensile del Corriere della sera per il Quotidiano in classe.
  • Febbraio 2017 l'allieva Maria Grazia Bonofiglio della classe III A vince il campionato mensile del Corriere della sera per il Quotidiano in classe.
  • Febbraio 2017 l'allieva Benedetta Persico della classe III A vince il campionato invernale del Quotidiano in classe. 
  • Gennaio 2017 Benedetta Persico della classe III A vince il campionato di Repubblica scuola e Accademia della Crusca sulla grammatica italiana.
  • Dicembre 2016 Alfredo Maida della classe II B vince la sfida di Repubblica Scuola "Migrazioni" avendo la possibilità di partecipare alla fiera della piccola e media editoria di Roma e di intervistare lo scrittore Erri De Luca.

Premi a.s. 2015-2016

  • Dicembre 2015 Borsa di Studio "L'altra faccia della vita" in memoria di A. Filippi - Belvedere Marittimo (CS) a Leognano Ceraudo, classe II C;
  • Aprile 2016 Premio Albatros 2016, II posto poesia giovani a Francesca Fonte, classe III A, III posto narrativa giovani a Francesca Scalfaro I A, III posto sezione video a Federica Versea, classe V B;
  • Maggio 2016 concorso internazionale di poesia "Uguali nella diversità" - Venosa (PZ), menzione speciale alla poesia Pomeriggio tra amici di Elisabetta Cortese, classe I B;
  • Maggio 2016, concorso internazionale di poesia promosso dalle Edizioni il Pellicano Latina, menzione speciale alla poesia Omar del mare di Elisabetta Cortese, classe I B;
  • Luglio 2016, Premio Letterario "Verso Paestum", narrativa giovani II posto a Eleonora Parise I B, IV posto a Ines Ferrazzo I B; poesia giovane a Elisabetta Cortese I B;
  • Luglio 2016, "MittAffett allo scrittore" Ceglie Messapica - III posto poesia giovani a Elisabetta Cortese I B, presidente di giuria lo scrittore Paolo Giordano; 
  • Luglio 2016 "Giallo in classe"  S. Giuliano Milanese - I posto  Ines Ferrazzo I B, II posto  Antonio Angotti II C, V posto Anna Lechiara II C.
  • dicembre 2016 Alfredo Maida della classe II B vince la sfida di Repubblica Scuola "Migrazioni" avendo la possibilità di partecipare alla fiera della piccola e media editoria di Roma e di intervistare lo scrittore Erri De Luca.

 


A. Jiurickovic Dato "La figlia femmina" di Benedetta Persico

“La figlia femmina” è la storia che non ti aspetti. Uno di quei libri che colpisce per la copertina estatica e il titolo minimalista e sfuggente. Una bella confezione è un chiaro indizio: nulla è stato lasciato al caso. Non è un libro da lasciare in sospeso. È un libro che si legge in una notte, che si manda giù tutto in una volta come una dose di antibiotico. È una mousse dolce e sinuosa, da assaporare con calma. La prosa curata di Anna Giurickovic Dato, al suo debutto, travolge e immobilizza. Uno stato febbrile confonde e duplica i contorni degli eventi, delle emozioni, dei rapporti. Cerchi concentrici di affetti e affezioni, intersezioni entro cui intravedere la verità. Salti temporali e spaziali, tra un’infanzia rubata e un’adolescenza monca, tra Rabat e Roma le parentesi descrittive di una storia terribile e attraente, crudamente eschilea. Pedofilia, incesto, parricidio, incapacità di esercitare la responsabilità genitoriale. Nonostante la forte carica erotica lo stile della Giurickovic non scade mai nella volgarità, né rientra negli schemi di certi romanzi di denuncia con un intento più o meno educativo. Non fa fede a nessuna certezza e alcun quadro di riferimento. Maschi e femmine, colpevoli e innocenti, burattini e burattinai si scambiano i costumi nel buio retro di un teatro. Un  uomo facoltoso è un pedofilo, una moglie condiscendente è una pessima madre e una bambina abusata è una bellezza efebica, perversa e ammaliante. A chi credere? Niente è quel che appare. L’apparenza è tutto.

TREDICI, J. ASHER di Aurora Scaccia classe I B

Tredici è un romanzo thriller psicologico.

Il liceo locale di un classico sobborgo americano e una piccola cittadina americana sono i luoghi dove si svolge la storia. Il tempo della narrazione viaggia tra passato e presente. Molti sono i personaggi, i principali sono:

-       Clay Jensen, un ragazzo sensibile, buono, diverso dagli altri, amico di Hannah.

-       Hannah Baker, la protagonista del racconto. Una ragazza che appare tranquilla, presa di mira da quelli che si identificavano come suoi amici arriva al suicidio. Prima di morire registra 13 cassette su ognuna di esse registra la motivazione del suo suicidio.

-       Tony Padilla, amico di Clay e Hannah, molto onesto e leale. Ha il compito di assicurarsi che tutti i destinatari delle cassette le ricevano e ascoltino.

-       Olivia Baker, La madre di Hannah, che Distrutta dalla morte della figlia, darà il via a un processo legale contro la scuola, avendo capito che la figlia era vittima di bullismo, diffuso in tutto l'ambito scolastico.

Clay Jensen, al ritorno di scuola sulla porta di casa trova una scatola con il mittente anonimo.

Aprendola vi trova 13 cassette e, ascoltandole, non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. L’autore usa un linguaggio semplice adatto al pubblico al quale è indirizzato il libro.Quindi la lettura procede molto velocemente. Il narratore o meglio, i narratori, sono due: Hannah e Clay. Sono interni ma dialogano in modi differenti, Hannah tramite le registrazioni e Clay in tempo reale mentre le ascolta, entrambi in prima persona. Il punto di vista è interno variabile, vi è il punto di vista di chi racconta la storia, Hannah, e il punto di vista di chi invece ascolta la storia e rimette insieme i pezzi come un puzzle, Clay.

Molti sono gli arricchimenti ricevuti da questo romanzo, tratta di bullismo, cyber bullismo, stupro, violenza, amicizie false e amore adolescenziale. Ci fa capire che le azioni svolte senza pensare, possono ricadere negativamente sulle persone.

L’ autore vuole sottolineare i mali dell'adolescenza: il sentirsi diverso, l’isolamento, l’insoddisfazione. Il 90% degli adolescenti probabilmente può riconoscersi in Hannah Baker e nei motivi che l'hanno spinta alla più drastica delle decisioni.

Ma cosa si prova a sapere che tu potresti essere la causa di ciò?

Jay Asher fa entrare il lettore in uno stato di continua tensione, che si divide tra la mente di un ragazzo colpevolizzato improvvisamente della morte di un’amica e quella di una ragazza che il mondo non ha capito, che gli altri non hanno saputo trattare e che da morta vuole concedersi una seconda possibilità di essere ascoltata. E' questo il dramma dei giovani d'oggi, poco ascoltati, poco considerati, troppo giudicati dagli adulti, dai coetanei e da se stessi.

Sono stata attirata da questo libro perché di grande attualità.  In questo periodo si sentono tante storie di bullismo, spesso terminate in gesti disperati. Tredici è la storia di come degli scherzi "innocenti" o come delle parole dette o non dette possano portare un'adolescente a decidere che non vale la pena vivere. Senza dubbio un libro coinvolgente, che attira l'attenzione già dalla trama. Da questo punto di vista non delude le aspettative.

Jay Asher ha scritto un bel teen che fa riflettere su quanto i ragazzi possano essere crudeli e su quanto possano provocare gravi segni su persone troppo fragile per questo mondo.

E. Allan Poe "Il pozzo e il pendolo" di Marta Pugliese IV A

il pozzo e il pendolo

Edgar Allan Poe

Edgard Poe nato in America, fu uno scrittore e un critico letterario dell'ottocento é l’iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico. Muore in circostanze misteriose il 7 ottobre del 1849.

Il pozzo e il pendolo, fu scritto nel 1842, il racconto di genere horror è ambientato nel periodo dell'inquisizione spagnola. Grazie alla particolare attenzione dell'autore, la tensione non si concentra sugli eventi soprannaturali, ma sulle percezioni sensoriali, marcando le emozioni e le reazioni psicologiche umane, come la paura, la perdita di lucidità sino alla pazzia e l’ossessione della morte insieme alla piccola briciola di speranza. Il protagonista, è un prigioniero, che accusato di vari crimini, viene rinchiuso in una buia prigione di Toledo, subendo innumerevoli torture dall'Inquisizione. L'uomo in stato confusionale ispeziona la cella scoprendo in fine che al centro di essa è situato un pozzo, il detenuto comprende che lo scopo dei suoi torturatori era quello di farlo precipitare nella voragine.
Questo è l'inizio delle sue innumerevoli torture.
L’arrivo di cibo dà al prigioniero un po di speranza, esso, è però avvelenata e l' uomo cade in un sonno profondo. Al risveglio, si trova legato ad un asse, ora la molto illuminata, ciò gli permette di comprendere che la cella ha le mura di ferro e che è piena di topi. Guardandosi intorno nota un pendolo appeso che compie una oscillazione , comprende poi che in realtà si tratta di una falce che alla fine gli taglierà il cuore, la sua pena consiste quindi nell’attendere una morte inevitabile. dopo aver perso le speranze, l'uomo si ricorda di essere circondato dai topi affamati, cosi, avendo un braccio libero, prende il cibo dai carcerieri, e lo cosparge sulle corde che lo tengono legato. I topi affamati rosicchiano la corda e liberano l'uomo che ormai stremato, esso infine si accorge che le mura di ferro della cella si stanno riscaldando e restringendo, ustionato dal calore delle pareti, il prigioniero comprende che l’Inquisizione ha infine deciso di costringerlo a cadere nel pozzo al centro della cella. proprio mentre l'uomo ormai distrutto decide di porre fine alle sue sofferenze, una mano lo afferra, e qui capisce che i francesi sono entrati a Toledo e l’Inquisizione non ha più il controllo della città.

I. Calvino "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di B. Persico IV A

“…di quel mondo invisibile che è la lettura, lo scorrere dello sguardo e del respiro, ma più ancora il percorso delle parole attraverso la persona, il loro fluire o arrestarsi, gli slanci, gli indugi, le pause, l’attenzione che si concentra o si disperde, i ritorni indietro, quel percorso che sembra uniforme e invece è sempre mutevole e accidentato.”

Un lettore qualsiasi si addentra nella lettura del nuovo libro di Italo Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Le prime pagine lo invitano a continuare, a farsi strada nella nebbia che offusca la vista nel primo luogo del romanzo, una stazione del treno. Compaiono le prime figure che sembra possano avere un qualche ruolo specifico all’interno di questa vicenda dai contorni fin troppo sfumati. Ad un certo punto l’anonimo lettore volta pagina ed ha come l’impressione di rileggere le stesse frasi di una decina di pagine prima… Per un errore di impaginazione non può portare avanti la sua lettura e così viene interrotto con altri nove romanzi. Per dieci volte il povero lettore è costretto a lasciare la storia sul più bello da sconvolgimenti estranei alla sua volontà: da un banale errore di impaginazione a un artista che smembra libri per realizzare le sue opere fino a un complotto tra fittizi stati nel Sudamerica. L’affannosa ricerca del lettore lo porterà a concludere finalmente almeno uno di questi libri? Riuscirà il lettore a conquistare la lettrice, sua compagna d’avventura? “Un romanzo sul piacere di leggere romanzi”, tanto intricato quanto finemente incastrato. Ogni parola viene calcolata, sottoposta ad un’autopsia, vagliata più che riversata spontaneamente sul foglio. Non è l’audacia né l’estro di Calvino ad aver reso questo libro degno di memoria nel cuore di chi lo ha letto, dopotutto l’espediente letterario del proteiforme deus ex machina che non permette al protagonista di “sapere come va a finire” è lo stesso topos letterario delle Mille e una notte. Un appassionato lettore non sottolinea interi periodi per il virtuosismo di Calvino nella sua capacità di scrivere racconti i cui stili sono completamente estranei al suo precedente repertorio, dopotutto ogni scrittore che si rispetti deve – o almeno  dovrebbe – essere in grado di cimentarsi in esercizi di stile. Questo libro è sui generis perché racconta di libri, di un lettore in cui possiamo (o dobbiamo?) immedesimarci tutti. Le pagine in cui Calvino si “lascia andare” sembrano essere solo quelle in cui per bocca del lettore, a cui dà sempre del tu, imprime sul foglio l’amore per i libri, per le parole, per chi si perde ancora tra le pagine. E’ sbagliato ridurre questo libro al “razionalismo verbale” di Calvino, che gioca, astrae, struttura l’intero romanzo su giochi di logica verbale e come in un manuale per scrittori alle prime armi spiega gli espedienti di cui si serve uno scrittore con tanti anni di esperienza alle spalle nel creare la suspense, ad esempio, omettendo alcuni dettagli o insistendo su alcune parole chiave. Le pagine di questo libro fluttuano tra il favolistico e la geometrica organizzazione, sono sia una matrioska variopinta di storie e, al contempo, un tangram, il rompicapo cinese con cui, pur scomponendo la perfezione del quadrato è possibile comporre qualunque forma si desideri. Il romanzo suggerisce un’idea di imperfezione: nulla può essere finito, perfetto, quello che si scrive non corrisponderà mai a tutto quello che è “può essere scritto”; quello che si scrive necessita di un’operazione di scarto, ed è così che nella presentazione Calvino propone un’ulteriore schematizzazione del romanzo, in cui ad ogni scelta corrisponde uno scarto che, a sua volta, si biforca e propone un ulteriore possibile scarto e un ulteriore possibile scelta. Ed è così che ciò che Calvino sceglie è la scrittura. La somma delle scelte è il libro che siamo in grado di leggere, ma che è solo una parte millesimale rispetto al tutto. In risposta ad alcune domande pubblicate sull’”Analfabeta” dal critico Angelo Guglielmi, Calvino cita il Platone che nel Sofista fa l’esempio del pescatore e della lenza per riferirsi a queste biforcazioni, al lavoro di scarto e all’impossibilità di raggiungere la completezza. In fin dei conti ciò che Calvino intende comunicare è che “Non si torna indietro. Per questo è difficile scegliere. Devi fare la scelta giusta. ma finché non scegli, tutto resta ancora possibile.”, citando “Mr. Nobody” (di Jaco Van Dormael, 2009), un film che in molti tratti somiglia alla storia del viaggiatore.

Anna Premoli "Un imprevisto chiamato amore" di Vanessa Iuliano classe III A

“Un imprevisto chiamato amore”, l’emozionante bestseller dell’autrice Anna Premoli, con le sue centocinquanta pagine, appassiona e catapulta i lettori in un mondo verosimile, dove l’amore fa abbandonare ogni progetto di vita, piazzandosi sul podio. Il romanzo contemporaneo, pubblicato dalla casa editrice Newton Compton, il 27 aprile 2017, appartiene alla corrente neorealistica. La scrittrice croata Anna Premoli, nata nel 1980, trasferitasi in Italia in tenera età, ha concluso gli studi universitari alla Bocconi. Dopo aver intrapreso una carriera professionale, presso la JP Morgan Chase e in seguito presso una banca d’affari, sostiene di aver impugnato penna nel periodo della gravidanza, usando la scrittura come antistress. Oltre ad “Un imprevisto chiamato amore”, sono stati da lei scritti: “Baci d’estate”, “Come inciampare nel principe azzurro”, “Tutti i difetti che amo di te”, “La nostra folle vacanza”, “Finché amore non ci separi”, “Un giorno perfetto per innamorarsi”, “L’amore non è mai una cosa semplice”, “L’importanza di chiamarti amore “, “E’ solo una storia d’amore”. La scrittura utilizzata nel libro preso in questione è scorrevole, chiara e lineare, nonostante la struttura ipotattica utilizzata dall’autrice. Il lessico è semplice e prevalgono dialoghi diretti che delineano meglio le caratteristiche dei personaggi e ad essi si alternano momenti di descrizione. I personaggi sono verosimili, Jordan, mercenaria assoluta, bellissima e poco fiduciosa nella sua intelligenza, è ostinata a sistemarsi con un medico benestante, ma a rovinarle i piani, compare sulla scena il dottor Rory Pittman, specializzando, inadatto a raggiungere lo scopo di questa, poiché tutt’altro che ricco. Il tanto atteso medico “perfetto”, si presenta nel bel mezzo dell’entusiasmante storia ma… ciò a cui Jordan tanto aspirava, ovvero soldi e stabilità, sembrano, non bastarle più. Personalmente ho apprezzato la suspense continua che ad ogni pagina ha stimolato in me la voglia di leggere il seguito della storia. La scrittrice è stata capace di lanciare un messaggio chiaro e forte: “L’amore è un imprevisto che non può essere calcolato e che ti sconvolge tutti i piani”.