Le vicende personali e giudiziarie di Panagulis in un libro coinvolgente ed emozionante.

Oriana Fallaci "Un uomo" di Eleonora Parise, classe I B

Difficile pensare a quanta sofferenza possa far parte della vita dell’uomo, in special modo se questa si nasconde all’interno di una maschera, non una maschera qualunque, bensì quella di uno degli eroi storici più conosciuti al mondo. Sto parlando di Alekos Panagulis, leader storico della resistenza greca. La sua incredibile storia, arricchita di particolari inediti e intimi, ci viene narrata dalla scrittrice italiana Oriana Fallaci, sua compagna di vita fino al 1° maggio del 1976 (giorno nel quale Panagulis venne assassinato), nel libro “Un uomo”.   

Il romanzo si apre nel momento in cui il giovane rivoluzionario greco decide di porre fine alla vita del terribile tiranno Georgios Papadopoulos. Purtroppo l’attentato tanto meditato fallisce e Panagulis viene arrestato e condannato a morte. Durante la sua permanenza in prigione la sentenza venne ripetutamente rinviata e alla fine non venne mai eseguita perché la storia del grande Alekos, nel frattempo, fece il giro del mondo e appassionò la gente di ogni dove, tanto da compromettere l’immagine del regime greco qualora fosse stato effettivamente ucciso. Non mancarono le torture atroci per  Panagulis che restò fedele ai suoi ideali e rifiutò continuamente di piegarsi a collaborare con la dittatura.

Nel suo ultimo anno di prigionia le condizioni vitali furono pressappoco pari a zero, in quanto fu trasferito in una cella costruita appositamente per lui, la quale prese il nome di “tomba”, appunto per le sue lugubri e soffocanti piccole dimensioni. Dopo anni di maltrattamenti e prigionia venne finalmente graziato da una fasulla democrazia instauratasi ad Atene. Pochi giorni dopo una giornalista si recò a casa sua per un’intervista, e da quel momento restò al suo fianco fino al giorno della sua morte. La giornalista era naturalmente Oriana Fallaci, la quale si innamora perdutamente dell’eroe greco e decide di sostenerlo nella sua lotta alla tirannia, nonostante spesso diventasse pesante e pericoloso restare con lui. Numerose erano le partenze e altrettanto i ritorni. Tante le notti in cui la povera donna rimaneva da sola nel letto che condivideva con Alekos, il quale spariva nel nulla, a volte anche per molto tempo. Nel libro si evince chiaramente il sentimento puro e sincero per Panagulis da parte della Fallaci, la quale lo aspettava a braccia aperte ogni qualvolta veniva inghiottito da un improvviso vuoto. Nel suo ultimo periodo di vita, Panagulis era diventato completamente pazzo. Era convinto di essere sempre spiato, seguito. Non viveva più bene ormai e veniva considerato dalla sua compagna un folle. Il folle però non aveva torto. Le sue sensazioni si rivelarono esatte poco a poco, fino alla fatidica giornata del 1° maggio del 1976. Uscì per comprare le sigarette, racconta la Fallaci, ma due sicari, a bordo di due diverse auto, lo investirono e lo uccisero. I suoi compatrioti non lo dimenticarono e al suo funerale innalzarono un coro splendido di voci che urlavano “Zi! zi! zi!”, cioè “vive! vive! vive!”, come segno di continua protesta elevata in suo onore.                                                                     Il racconto di questa tragica e, al contempo, coraggiosa storia ci invita a riflettere su quanto sia bello poter vivere una vita libera, in una democrazia, all’insegna dell’onestà e della giustizia, a come sia orribile e opprimente la dittatura, che costringe ad una misera e inutile vita nella quale si passa inosservati se non si è pronti a cambiare le cose. Insegna a lottare per ciò che è giusto, per il bene comune, e soprattutto a non rassegnarsi mai, anche perché, come diceva lo stesso Panagulis “Chi si rassegna non vive: sopravvive”.  

 

BUR

2014, 645 pp.

13,00 Euro

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Commenti: 1
  • #1

    Ginevra00 (sabato, 27 agosto 2016 19:33)

    Una storia commovente, scritta dalla mano di una donna innamorata che riesce comunque a essere straordinariamente lucida nel raccontare le vicende personali e giudiziarie di Panagulis.
    Consigliatissimo!