Matteo Marani "Dallo scudetto ad Auschwitz" di Antonio Angotti, classe II C

"Dallo scudetto ad Auschwitz" è un libro scritto dal giornalista italiano Matteo Marani.

Si tratta di un'opera biografica riguardante la vita di Arpad Weisz, calciatore e allenatore nella prima metà del '900, ungherese, di religione ebrea, morto nel campo di concentramento polacco di Auschwitz assieme alla moglie e a suoi due figli.

Il libro tratta non solo la vita calcistica di Weisz, considerato da molti il miglior allenatore della storia del calcio italiano, ma anche del suo quotidiano, perché l'ungherese era una persona normalissima, molto umile, perché il calcio, prima della Seconda Guerra Mondiale, non rendeva delle stelle i suoi protagonisti, dava loro semplicemente da vivere dignitosamente ed era a malapena professionistico in Italia e in qualche altro paese. Arpad Weisz, come detto, era ebreo, ma non praticante. Purtroppo questo non gli risparmiò la morte in una camera a gas di Auschwitz.

Anche se non fu quella la sua vera morte.

No. Perché Arpad Weisz fu un allenatore di una straordinaria intelligenza dentro e fuori dal campo che gli permise di ottenere tre scudetti in Italia, uno con l'Inter e due col Bologna, e altri successi in Europa.

Perché Arpad Weisz era dalla mattina alla sera con un pensiero fisso nella testa: un pallone.

Perché l'ossigeno di Arpad Weisz era il calcio, e non si può vivere senza ossigeno. Pur dovendo lasciare l'Italia per colpa delle leggi razziali, riuscì a raggiungere prima la Francia per qualche mese, e poi l'Olanda, dove allenò il Dordrecht, guidando una squadra di ragazzini alla ribalta ad una salvezza che sembrava impossibile. Ma la fama non lo salvò. E quando nel Settembre del 1941 gli fu proibito di continuare ad allenare, non poteva che sentirsi già morto dentro. E la camera a gas fu solo una semplice formalità, il novantesimo minuto di una partita che sembrava poter vincere, ma che invece perse.

Perché non importa se sei famoso, se molti ti amano, la morte non guarda in faccia nessuno...però forse con Arpad Weisz speravamo potesse  farlo.

 

Alberti editore

2007, 207 pp.

14,00 Euro

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